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Il Gioco in Psicoterapia Infantile |
Il tema del gioco appare come un argomento estremamente importante all’interno di ciò che caratterizza l’uomo ed in particolare, il periodo della sua infanzia. Fin dalle origini l’uomo si è trovato a coesistere con ciò che appartiene all’area ludica; molti pensatori ne hanno dato interpretazioni differenti a seconda del periodo e dell’epoca storica. E’ soprattutto il gioco infantile a rappresentare un interessante argomento di riflessione e di scoperta in senso psicologico/pedagogico e psicoterapeutico; la psicoanalisi inoltre, ha elaborato importanti teorie sul ruolo del gioco in ambito terapeutico, al fine esplorare il mondo interno del bambino, permettendone la sua costruttiva espressione dentro un setting adeguato e pensato per lui. A tale proposito, il gioco si presenta come lo strumento elettivo che esprime un “immediato” nel quale anche il terapeuta gioca con tutta la sua persona, mettendo così “in gioco” se stesso e i suoi vissuti. Giocare inoltre, permette di elaborare i significati, creando uno “spazio transazionale” nel quale si verifica un incontro di due mondi ( quello del bambino e quello del terapeuta) in relazione con la realtà, al fine di “dire” ed affrontare le paure e le sofferenze. Pensare al gioco del bambino, come uno strumento essenziale per la sua crescita e per l’elaborazione dei suoi vissuti, significa valorizzare una modalità di espressione che consente di rappresentare il mondo interiore attraverso un linguaggio fatto di storie, personaggi, luoghi e tempi che sono frutto della creatività del loro piccolo autore, e che prendono forma e parole speciali proprio nella stanza della terapia. La possibilità di costruire scenari e di rappresentare insieme ciò che caratterizza l’immaginario del bambino, diviene il modo per “contenere ed “interpretare” i vissuti, verbalizzando e nominando le emozioni e gli stati d’animo.